giovedì 24 maggio 2007

La notte rivela l'uomo. - Antoine de Saint Exupéry

Strano l’effetto che puo’ fare una canzone ascoltata in macchina la notte mentre percorri le vie della tua citta’.

Sara’ l’atmosfera delle note di quella canzone, tra il malinconico e il triste, che escono dalla radio, sara’ l’effetto dell’aria fresca che entra dal finestrino, saranno le luci dei lampioni, i fari delle auto che danno alla strada una strana atmosfera.

Fattosta’ che ti ritrovi a pensare.
Non sono un tipo molto profondo, un uomo con la testa di bambino (e si vede leggendo questo blog) eppure stasera c’e’ un’atmosfera nell’aria che “invecchia”.
Angoscia per il futuro, quasi panico.

La tua vita di ragazzo e’ sfumata da un pezzo, hai subito perdite importanti, sei come una vecchia nave alla deriva che arrugginendo via via perde pezzi che affondano nell’oceano. E sei li fermo ad aspettare il verde di un semaforo con una musica che ti fa viaggiare con la testa nel tempo e nello spazio.
Rivedi le persone care che ormai non ci sono piu’, gli amici che per un motivo o un altro non frequenti piu’, i tuoi compagni di scuola, i tuoi commilitoni quando hai fatto il militare.
Rivedi gli anni passati, gli errori, il tempo buttato (tanto).
Rivedi tutto come immagini proiettate su uno schermo di nebbia, impalpabili, tenui.

Un automobilista maleducato ti riporta alla realta’ con un lungo colpo di clacsonn… e sei di nuovo nella tua vita presente.

Menomale che a casa ho mia moglie che mi aspetta.



(23/05/2007)

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