sabato 29 novembre 2008

La neo-paternita'. Diario di guerra

5° giorno.

Il PC mi ha lasciato definitivamente (al 90% e' la piastra madre che ha deciso di lasciare questa valle di lacrime) per cui sono costretto a collegarmi al web con un vecchissimo portatile.

Ormai siamo noi che ci siamo dovuti adattare ai ritmi del bambino.
La notte e' il suo habitat ideale tanto che quasi mi sono convinto di aver concepito una specie di pipistrello. La stanchezza durante il giorno di fa sentire non poco con un senso di pesantezza dietro la nuca e un leggero bruciore agli occhi.
Il piccoletto sembra avere un piacere perfido nell'aspettare che mi sia sdraiato, coperto e rilassato e quando il torpore arriva partire con un "UEEEEEEEEEEE!" straziante e disperato tipo l'ululato di un licantropo.
Ormai mi sono convinto che lo faccia apposta.

Il giorno il "fronte" e' calmo, attivita' di pattuglie", il piccino dorme con un sorrisetto beato sulla faccia tanto che verrebbe voglia di avvicinarsi alla culla quatto quatto e improvvisamente urlare: "UEEEEEEEEEEEEE, UEEEEEEEEEEEEEEEE!".

Oggi abbiamo tentato di svegliarlo per dargli da mangiare a orari fissi e devo ammettere che svegliarlo da una leggerissima soddisfazione.

Ma come si fa a tenere il broncio con uno che ha un faccino come il suo?

mercoledì 26 novembre 2008

La neo-paternita'... diario di guerra.

1° giorno a casa.


Ore 18.30
Finalmente mia moglie e soprattutto il bambino sono a casa, devo ammettere che vedere mia moglie dolorante varcare la soglia e' una bella emozione.
Da oggi inizia la nostra nuova vita da genitori.

Faccio vedere a una commossa neo-mamma i preparativi fatti in sua assenza per questo momento e noto anche in lei una bella emozione.

Ore 19.30
I parenti accorsi per vedere il bambino a casa se ne vanno.

Ore 20.30
Il bambino deve mangaiare, sono alle prese con uno sterilizzatore dal funzionamento faciissimo ma che mi fa dannare come se dovessi calcolare l'orbita di rientro di uno shuttle.
I 30ml prescritti dal dottore mi sembrano un po' pochi, il bambino continua a dare segni di appetito nonostante abbia bevuto tutto il latte con una certa voracita'.

Ore 23.00
Mia suocera torna a casa.
Siamo rimasti soli.. mia moglie ed io ci guardiamo negli occhi trasmettendoci una frase "e ora?"..
Diamo da mangiare al bambino che divora la sua dose da 30ml in un baleno dimostrando di avere ancora appetito.

Ore 24.00
Andiamo a letto, spengiamo la luce, do' la buonanotte a mia moglie, mi distendo bene nel letto assaporando il tepore delle coperte, un velo di stanchezza mi raggiunge rendendo le palpebre di piombo. Dormo.. che pace.

Ore 24.02
Comincia come un singhiozzo leggero, un fruscio di coperte, socchiudo un occchio pesante come una saracinesca di ghisa e intravedo nel buio le manine del bambino che annaspano in aria.
E poi arriva.. come un uragano, inarrestabile. Un pianto rabbioso, prolungato, straziante. Sembra quasi una sirena d'antifurto. Mi alzo e cerco di dondolare la carrozzina, lo porto un po' a spasso per la casa, fischietto una o due ninnanenne.. niente.

Ore 24.30
Alla fine cedo alle richieste di mia moglie di passargli il bambino e provare a tenerselo accanto.
Lo adagio sul suo braccio e improvvisamente il pianto cessa.. comincio a intuire che sara' parecchio dura.
Rientro a letto e mentre le due saracinesche di ghisa calano sugli occhi intravedo una testolina spelacchiata con due occhietti penetranti e un ghigno soddisfatto che mi guardano nel buio.. strano mi e' addirittura parso che il bambino mi facesse "il gesto dell'ombrello".

Ore 1.00
Mia moglie mi chiama, scatto seduto sul letto come se avessi una molla dietro la schiena, mi dice che si e' addormentato e che possiamo provare a metterlo nella carrozzina.


Ore 1.30
Ricomincia l'attacco. Piu' violento del precedente.
Riprovo tutti i metodi di prima, controllo il pannolino, niente da fare, decido di cominciare a preparere la poppata sperando che dopo mangiato il pargolo si abbiocchi.

Ore 2.00
Il piccino trangugia talmente velocemente il latte che rischia di inghiottire anche l'aria, glielo stacco con uno schiocco sonoro e lui continua a mandare segnali di fame.
Ruttino, cambio del pannolino.. come cacchio fa un esserino cosi' piccolo a fare cosi' tanta cacca... fortuna che sembra quasi inodore.

Ore 2.30
Si ripete la trafila di prima il bambino dorme solo se in braccio alla mamma.. stavolta nel buio mi pare di sentire una pernacchia di scherno.

Ore 3.30
Mi pare di aver chiuso occhio per un attimo quando mi sento chiamare da mia moglie, scatto in piedi con gli occhi abbottonati e piazzo il piccino in culla.

Ore 4.40
Rieccolo, riparte piano, per arrivare al solio crescendo rabbioso.
Mia mogli mi dice di ripassarglielo.

Ore 5.30
Ora della poppata, la sveglia mi coglie impreparato, maledico mentalmente il compositore che ha inventato il suo suono e scendo dal letto.
Il piccino rimangia con la solita ingordigia e anche stavolta pare rimanere con la fame.
Ruttino, cambio del pannolino, mia moglie mi scatta una foto sorridendo. Gli occhi sono rossi e il pigiama ridicolo, ho una faccia che sembro uscito da un frullatore.


Ore 6.00
Il bambino dorme,sempre e solamente in braccio alla mamma... Ha vinto lui.

Ore 6.30
Mia moglie mi chiede di spostare il bambino nella carrozzina, lei non ha chiuso occhio, io per qualche attimo ho riposato.

Ore 8.00
Mi devo alzare, troppe commissioni da fare.
Speriamo stanotte vada meglio.


Mentre mi alzo intontito butto un'occhio alla carrozzina, se la dorme beata con un ghignetto soddisfatto nel calore delle sue copertine abbellite da orsetti e coniglietti teneri teneri.. non posso che invidiarlo.



domenica 23 novembre 2008

E' una passeggiata; ci dicevano.... :P

Non si vede sangue, oppure se si vede e' pochissimo.. ci dicevano.





Cronaca di un parto.


Giovedi' 21/11/2008 ore 18.30.


Rientro a casa dal lavoro a piedi, giornata fresca, una tipica giornata d'inverno.


In casa ci sono i miei cognati coi figli, e insieme decidiamo di cominciare a montare l'attrezzatura del nascituro (il tempo scade il 25) in modo da averla pronta quando sara' il momento.


Mentre impazzisco con le istruzioni del telaio del passeggino mia moglie mi fa presente che forse ha delle contrazioni piuttosto forti a intervalli regolari. Cronometriamo e risultano ogni 10 minuti.


Decidiamo di andare all'ospedale per un controllo. Non si sa mai.


Ore 19.20
Entriamo in accettazione, le infermiere mettono la macchina del tracciato al pancione di mia moglie e ci lasciano soli col monotono rumore del cuore del bambino. Ci avvertono che se dovesse essere ricoverata verra' trasferita a Prato perche' la provincia di firenze e' stata invasa da un'ondata di parti colossale.


ore 19.40 dopo una ventina di minuti i valori del cuore del bambino calano un po', chiamo l'infermiera che fa mettere di profilo mia moglie e gli applica la mascarina dell'ossigeno.


Mi informano, mentre sfilano un bel po' di dottori nella stanza, che hanno trovato un posto per mia moglie e che sara' portata in sala travaglio subito. (comincio a preoccuparmi).


ore 20.00
Mia moglie viene fatta accomodare in sala travaglio e viene preparata per le flebo io, vestito come il dottor Kildare, rimango in disparte sentendomi un po' inutile. Da qui in poi, mancando un orologio nella stanza, abbiamo perso il senso del tempo e mi limitero' a raccontare gli eventi cosi' come li ho vissuti.


Passa non so quanto tempo scandito solamente dal suono della macchina del tracciato, riesco a intuire che quandoi i numeri verdi arrivano a 127 c'e' una contrazione, osservo mia moglie sdraiata di profilo che cerca di drmire mentre dalle altre stanze arrivano urla disumane.


Ripenso all'ostetrica che ci aveva fatto visitare la sala travaglio, proprio quella in cui ci hanno accomodato, e alle sue parole: " si le urla ci sono ma sono urla di potenza, come un sollevatore di pesi o come quando si fa una mossa di Karate'", "non c'e' qiuasi mai sangue non tema di svenire", "non c'e' mai un parto uguale all'altro".


Mia moglie mi distoglie dai pensieri dicendomi di chiamare l'ostetrico che forse ci siamo.


Da questo momento in poi e' stato come vivere la scena iniziale di "Salvate il soldato Ryan" quando si abbassa il portellone dell' LCVP e i fanti a bordo vengono investiti dal fuoco delle MG42.


Schizzi di sangue, urla. Al primo fiotto rosso mi sento mancare, la stanza gira e le gambe si piegano (fortuna che non avevo mangiato), aspetto che a mia moglie finisca la contrazione e
mi allontano un poco per sedermi, prendo fiato e a capo basso mi rimetto vicino al letto.


Altro schizzo consistente di sangue e altro mancamento, devo essere bianco come un cencio, mi vergogno anche un po' visto che mia moglie non emette un gemito. Esco un secondo dalla stanza per riprendere fiato, l'aria nel corridoio e' un po' piu' fresca e mi rida' forza. Rientro e idea geniale, mi piazzo vicino alla testa in ginocchio, non vedo e la mia pressione cosi' rimane piu' stabile (una genialata). Seguono tre ore e mezzo di "spinga" e schizzi di sangue, tra una stanza travaglio e una sala "operativa", niente da fare il piccino scende poco e si incastra nell'osso del pube.



Quando per l'ennessima volta il battito del piccino sembra abbassarsi chiedo alla dottoressa"non sarebbe il caso di fare un cesareo e' tre ore che si spinge (notare il "si") e npon si arriva a nulla se non al calo del battito?". Forse mossa a compassione dalle mie parole o forse perche' gia' decisa fa preparare la sala operatoria e devo salutare mia moglie, li non mi fanno entrare.


Mi cazziano perche' sono nel corridoio e non nella stanza dove mi chiudono per un bel pezzo.



Ore 4.39
Arriva un'infermiera con la mascherina di corsa, ha una sorta di culla in vetro con dentro un fagotto verde immobile, mi dice qualcosa sul tipo "narcosi" e si chiude col pediatra nella stanzetta davanti alla mia.



Ore 4.41
Sento un piccolino che piange, mi sembra che mi abbiano buttato addosso una cisterna d'acqua, e' il suono piu' bello che abbia mai sentito.



ore 4.50
Il pediatra apre la porta sorridente e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi, entro lentamente e la prima cosa che vedo sono deu gambette che si agitano da una vasca di vetro sotto una lampada. E' un po' sotto tono muscolare, mi spiega il dottore mentre massaggia il piccino, segno che nell'ultimo periodo ha avuto qualche problema col cordone, mi risponde sorridendo che i "pezzi ci sono tutti" (domanda da modellista) e che sta' bene, deve solo stare al caldo perche' disperde molto calore. Lo portano al nido per tenerlo nella culla termica finche' non sara' stabilizzato.


Ore 5.30
Riportano mia moglie che infagottata nelle coperte con un filo di voce mi dice che ha molto male dopodiche' si addormenta profondamente.



Ore 7.00
Mi dicono che posso uscire per prendere un caffe' e che sistemeranno mia moglie in una stanza accanto.


Ore 7.30
Rientro per lasciare la borsa di mia moglie sotto il letto, l'hanno sistamata nella stanza di fronte dove continuano a affluire tutte le donne che hanno partorito e non hanno trovato posto in corsia (pare che anche Prato sia pieno zeppo).



Ore 8.00
Il pediatra mi avverte che appena arriva la sua collega dovro' firmare dei fogli che poi firmero' alle 9.30 per poi andare finalmente un po' a casa a riposare.

"Che nottata e'?" mi dice il pediatra... "..che nottata!" rispondo




Lorenzo 21/11/2008.

Stay tuned

venerdì 21 novembre 2008

E' nato.

Post veloce e conciso!

Oggi, venerdi' 21/11/2008 alle ore 4.45 e' nato Lorenzo.

Seguiranno ulteriori informazioni (foto comprese).

martedì 18 novembre 2008

Trentanovesima settimana!

Inizia il conto alla rovescia, mancano esattamente 7 giorni allo "scadere del tempo" per la nascita di mio figlio.



E' gia' arrivato tutto, trio, fasciatoio, lettino ecc.


Stay tuned.

martedì 4 novembre 2008

Niente da fare il PC fa le bizze.

Nonostante la reinstallazione completa del PC niente da fare..

Il sistema si blocca in continuazione e non e' possibile installare ne FSX ne Armed Assault... tristezza.

Mi sa che devo assolutamente comprare un PC nuovo... (SIG!)