lunedì 30 aprile 2007

S.T.A.L.K.E.R. Shadow of Chernobyl

2012; la centrale nucleare di Chernobyl e’ definitivamente collassata creando una zona soggetta a radiazioni di circa 30km di diametro. Nella “zona” come viene chiamato ora il territorio attorno alla centrale, si verificano strani effetti detti “anomalie” che si possono presentare in vari modi (elettriche, eoliche, psioniche ecc..) Le forme di vita avvelenate dalle radiazioni si sono via via trasformate in mostruose creature mutanti estremamente aggressive e gli uomini sopravvissuti in mostri deformi.
In questo scenario apocalittico si muovono tre tipologie di uomini: gli Stalker (organizzati in fazioni) cacciatori di materiali prodotti dalle “anomalie” detti i “reperti”, i banditi che derubano gli stalker e i soldati che pattugliano il perimetro della “Zona”. Alcuni trafficanti gestiscono il mercato delle armi e delle attrezzature che permettono la sopravvivenza all’interno della “Zona” spesso dando lavoro ai cercatori con missioni particolari.

Questo e’ il background nel quale e’ ambientato il nuovo gioco S.T.A.L.K.E.R. Shadow of Chernobyl che da pochi giorni e’ installato sul mio HD.

Ecco il diario di una missione tipo:

Il “trafficante” mi ha dato una missione stramaledettamente difficile stavolta: "rubare i documenti nella base militare". Fosse facile, quei fanatici corrotti dalla testa rapata non permettono facilmente che si vada a frugare nel loro “territorio”. Sara’ dura e prevedo una bella spesa in proiettili e bende.
Non mi resta che uscire dall’accampamento e sperare di passare indenne tutti i casini che incontrero’ per strada.. una bazzecola, che vuoi che sia…

Pochi passi e ho lasciato alle mie spalle l’accampamento degli stalker.. il cemento della strada da una certa aria di familiarita’ all’ambiente.. se non fosse per il latrare continuo dei cani. Eccoli la’ mentre banchettano col cadavere di un disgraziato, sono ciechi ma hanno tutti gli altri sensi acutissimi e soprattutto attaccano in branchi numerosi.. meglio evitarli anche perche’ se sparo potrei attirare l’attenzione di qualche bandito.
Alcuni soldati presidiano il cavalcavia, mi guardano con sospetto da dietro il mirino dei loro Ak74, pago una tangente al sergente e passo indenne. Ogni tanto ho la fortuna di imbattermi in qualche “reperto” interessante che mi tornera’ utile da rivendere o per aumentare le mie possibilita’ di sopravvivenza.

Sto’ evitando un’anomalia quando la corteccia di un albero davanti a me viene frantumata da una palla di piombo. Banditi!
Maledizione mi hanno colto impreparato. Metto in azione la mitraglietta viper M5, che ho acquistato di fresco dal trafficante, freddando quello che mi ha sparato e un suo compare appostato dietro a delle casse. Ne rimangono altri tre uno dei quali armato della mia stessa mitraglietta. I colpi fischiano veloci e battono con un rumore sordo sulla corteccia dell’albero. Fortuna che nella “Zona” ci sono un sacco di piante di alto fusto che possono salvarti la vita. Mi tuffo dietro una vecchia Trabant arrugginita inseguito da una pioggia di calibro 9 e frammenti di vernice "carta zucchero".

Da sotto la macchina intravedo la testa del maledetto che sta’ inserendo un nuovo caricatore. La raffica lo prende in pieno, la testa scatta veloce all’indietro in una nuvola rosa e il sangue schizza sui rottami dietro di lui, sento le imprecazioni dei suoi compari. Fortunatamente sono abbastanza stupidi da parlare e rilevarmi la loro posizione, nella concitazione della sparatoria, infatti, mi hanno aggirato e stanno per piombarmi addosso. Con una raffica sostenuta metto la parola fine alla misera vita dei due balordi.

Ovviamente le “zucche rapate” che fanno la guardia 100mt piu’ in la si sono guardati bene dall’intervenire. Tanto meglio, tutto quello che trovo frugando i cadaveri e’ solo per me… mi devo sbrigare prima che arrivino i cani. Magro bottino ma utile per sopravvivere: un paio di caricatori per viper, due scatolette, un salame, una decina di caricatori per pistola, un paio di automatiche e due doppiette.
Provo subito una doppietta su un cane “troppo amichevole”. Non male, precisione zero ma da vicino devastante. Questa mi permettera’ di non sprecare troppi calibro 9 per sopravvivere.

Mi curo un paio di “sbucciature” e mi rimetto in movimento; non e’ mai troppo salutare star fermi in una zona dove le “anomalie” si formano in maniera casuale friggendoti sul posto.

Dopo alcuni minuti di inferno, schivando zone dove il gayger brontolava come una pentola a pressione e mutanti a non finire, arrivo in vista della base. Evidentemente il cecchino sulla torre non deve vedere di buon occhio che si mette a guardare la sua zona di competenza con un binocolo e mi da il benvenuto a suon di Kalashnicov. E’ dannatamente bravo anche e presto sono costretto a sprecare un kit di pronto soccorso dietro il trattore cui mi sono riparato. Come se non bastasse due “teste rapate” stanno venendo da questa parte in movimento tattico.. freddo il piu’ vicino con una raffica e il suo collega svernicia mezzo rottame.. cos'e' questo suono?

La sirena di allarme, dannazione adesso mi ritrovero’ tutta la stramaledetta guarnigione alle costole e il marmittone qua vicino continua a farmi fischiare proiettili vicino alle orecchie. Striscio sfruttando il terreno e gli scarsi ripari (il cecchino e’ sempre sulla sua torre e mi aspetta) e quando mi risollevo alcuni metri piu’ in la’ dietro un container vedo il soldato che continua a sparare verso il mio vecchio riparo… Idiota, se continua a sprecare colpi non avro’ molto da razziare. Un colpo solo alla nuca lo rispedisce al creatore, arrivo sul cadavere sempre al riparo dal tiratore e mi impossesso del suo Ak con mirino. Questo si che e’ un bottino, “mi faccio dare” qualche caricatore dai cadaveri e ricarico il mitra. Eccolo la’ il bastardo, sdraiato dietro al suo AK con mirino che sta’ controllando la zona in attesa che io metta la zucca in evidenza. Lo becco in pieno e attraverso il mirino non posso non notare la sua espressione stupita mentre si accascia.
La base e’ un brulicare di soldati, mi curo con le bende dei banditi, controllo i caricatori e mi butto all’attacco grazie a un paio di granate prese ai soldati….

…. Vita dura nella “Zona”.

giovedì 26 aprile 2007

FIRST BLOOD.. tutta un’altra storia.

“..Potevo ucciderli tutti, potevo uccidere anche te, in citta’ sei tu la legge.. qui sono io lasciami stare o ti scateno una guerra che non te la sogni neppure, lasciami stare..”

Finalmente!

Dopo ben due mesi sono riuscito a finire il libro.

Se dovessi fare una classifica tra i film che mi sono rimasti piu’ impressi nella vita tra i primi posti non potrei che inserire “RAMBO” con Silvestre Stallone. Erano gli anni ottanta, io ero un ragazzino e ricordo che uscii dal cinema convinto di aver visto il piu’ bel film della mia vita.

Bisogna tenere conto l’eta’ che avevo all’epoca (1982 = 13 anni) i film che fino ad allora avevo visto al cinema ( Bud e Terence erano in prima visione) e la passione per le pellicole a sfondo bellico che mi hanno affascinato fin dal primo momento in cui ricordo di aver visto un film (John Waine con l’elmetto storto e il Thompson con caricatore infinito come si puo’ dimenticare).

Ultimamente mi era capitato di rivedere il film e di rendermi conto che, nonostante la recitazione di Sly ( forse la migliore della sua cinematografia.. figuriamoci negli altri film) e le numerose scene di riempimento (per 20 minuti si vede la ruota anteriore della moto con cui scappa), il film avesse bene o male un bel messaggio.

Nella scena finale, infatti, un’accerchiato RAMBO si sfoga col maggiore Trautman sullo stato dei reduci del Vietnam tornati da una guerra terribile e con poche e nulle speranze di rinserimento nella vita civile.

Nei titoli di testa si legge “tratto dal racconto FIRST BLOOD di David Morrell”. Dato che non riuscivo a trovare il libro in italiano ecco l’idea, e-bay e volume in lingua originale.. una sfida.

Avevo appena riposto “Rashomon e altri racconti” quando armato di vocabolario (all’inizio una parola per volta e poi sempre meno) ho iniziato la titanica lettura. Ecco come e’ andata veramente.

Rambo, un ex berretto verde specializzato in missioni dietro le linee, reduce del Vietman e decorato con la medaglia del congresso, sta chiedendo un passaggio in una stazione di benzina quando lo sceriffo del paese decide di che il capellone con la barba foltissima e piuttosto puzzolente potrebbe dare fastidio all’ordinaria monotonia del paese che gestisce.
Teasle e’ anche lui un reduce, ha combattuto in Corea e anche lui e’ stato decorato, e’ leggermente nervoso perche’ la moglie l’ha lasciato per andare a vivere dalla sorella in California..

Lo sceriffo si offre di accompagnare il ragazzo e lo porta fuori del paese spiegandogli che non vuole avere noie. Rambo una volta sceso di macchina aspetta che lo sceriffo si sia allontanato e ritorna in paese dove si ferma a una tavola calda per comprare due hamburger. Teasle nell’andare a prendersi il caffe’ trova il barbone al banco e dopo aver parlato pacatamente con lui si offre di riaccompagnarlo fuori del paese.

Rambo rientra in paese per la terza volta e Teasle fa un incidente quando inchioda per la sorpresa di ritrovarselo in citta’. Lo trova su un ponte mentre guarda le trote che nuotano nel torrente sottostante, gli ordina di salire e quando questi si rifiuta lo arresta.

La scena si sposta alla stazione di polizia dove il copione e’ simile al film, non ci sono pero’ maltrattamenti da parte dei poliziotti e Galt e’ molto meno rognoso dell’omonimo del film.
La cella, molto stretta e piuttosto poco illuminata ricorda a Rambo la prigionia in Vietnam a seguito di un lancio dietro le linee (prima missione), torture, malnutrizione e lavori forzati pesantissimi, riesce a fuggire e attraversa quasi 900 km a piedi nella jungla evitando paesi e guerriglieri fino a rientrare nelle proprie linee…
Insomma, Rambo e’ nudo e Teasle prova a tagliarli i capelli per poter fare le foto segnaletiche, il ragazzo e’ riluttante e gli rende il lavoro difficile, arriva Galt con il rasoio e appena e porta via la prima porzione di barba succede il finimondo.
Rambo si impossessa del rasoio e con un colpo secco sbudella Galt che muore seduto sulla sedia, prende la pistola dello sbudellato e ingaggia un conflitto a fuoco con Teasle e un altro aiutante. Guadagna la strada (nudo come un baco) e ruba una moto.

Piu’ o meno come il film, inseguimento finche’ l’evaso non si dilegua a piedi nel bosco.

Nella nottata il nostro (sempre nudo, coperto di lacerazioni sulla pelle causa rovi e arbusti vari) si imbatte in due bracconieri che lo rifocillano e gli danno un fucile e vestiti da caccia.

All’indomani un incazzatissimo Teasle assieme a Orvall (che gli ha fatto da padre quando il suo era morto) un esperto cacciatore e conduttore di cani da ricerca, assieme ai propri aiutanti si mette sulle tracce del fuggitivo. Alla caccia partecipa anche un elicottero con un uomo armato a bordo.

Rambo riesce ad arrivare al famoso dirupo del film e a fare il famoso salto nel vuoto sulle fronde degli alberi dove si frattura alcune costole (niente braccio da ricucire) e rimane nascosto fino a che non secca con un ben assestato colpo di fucile alla testa l’uomo armato dell’elicottero, prima, e poi mira bene al pilota che tentava di nascondersi all’interno del velivolo (col cavolo che sto' ragazzo colpisce per ferire, e’ addestrato a uccidere e il suo lavoro lo fa dannatamente bene e in modalita’ automatica) mandando l'elicottero a fracassarsi nel torrente sottostante.
Poi discende dagli alberi e riguadagna la cima del burrone per fare un’imboscata alla squadra di ricerca.

Primi bersagli i cani, ne colpisce un paio, uno dei quali trascina di sotto uno degli aiutanti e infine becca Orvall nel torace. Come se non bastasse sulla zona si scatena un violento temporale dove la squadra di ricerca si trova proprio sul letto di un torrente che sfocia in una cascata. Orvall finisce di sotto portato via dall’acqua, Teasle e’ sempre piu’ incazzato.

Rimangono lo sceriffo e due aiutanti, Mitch e Shingleton,, di notte in balia del berretto verde (le ultime disturbate trasmissioni ricevute alla radio hanno rilevato chi fosse l’evaso) che da preda e’ diventato cacciatore.

Mitch viene fatto fuori sgozzato e Shigleton colpito da una fucilata, Rambo sta’ per tirare anche allo sceriffo quando Shingleton con un’ultimo guizzo gli fa sbagliare il colpo.. il berretto verde gli spara a bruciapelo nell’occhio per essere sicuro di averlo seccato (alla faccia del colpire per ferire come si vede nel film) apprezzando da guerriero l'eroico gesto del poliziotto.

Inizia una caccia all’uomo, ora e’ poliziotto cinquantenne a scappare nel buio, sfruttando la sua vecchia esperienza di guerra mentre l’esperto in guerriglia lo segue per farlo fuori.

Grazie al buoi lo sceriffo se la cava e viene recuperato da una pattuglia della polizia di stato.

Posti di blocco, guardia nazionale, volontari civili, tutto il possibile viene messo in atto per evitare all’evaso di raggiungere il Messico.

Arriva Trautman, l’uomo che ha addestrato il ragazzo facendolo diventare una macchina da guerra.

Rambo si rifugia in una vecchia miniera dove si riposa (le costole rotte lo torturano) e mangia un vecchio gufo arrostendolo sul fuoco. Passa un’altra nottata.
Il giorno dopo il nostro “eroe” per sfuggire alle pattuglie di ricerca si nasconde in una pozza di fango dove rischia di rimanere intrappolato e morire soffocato e una volta uscitone secca un altro paio di persone col coltello, al secondo pero’ parte una fucilata che allerta tutte le squadre di ricerca.

Il ragazzo si rifugia nella miniera, la miniera crolla e lui inizia la discesa all’interno per cercare una via d’uscita.

Teasle nel frattempo imbottito di medicinali per non cedere alla fatica riesce a parlare con la moglie che gli conferma di non voler tornare a casa e a razziare Trautman per aver creato una macchina da guerra che una volta messa a riposo e’ impazzita..

Rambo vagando nel buoi umido delle viscere della terra si imbatte prima in uno scheletro umano piuttosto vecchio e in una immensa colonia di pipistrellie e scarafaggi (una scena raccapricciante ma niente topi) finche’ non raggiunge una seconda uscita dopo aver brancolato nel buoi a quattro zampe nel guano dei topacci volanti.
Uscito all’aperto dopo un breve riposino si impadronisce di una macchina della polizia e incazzato come una vipera si precipita in citta’ in compagnia di alcuni candelotti trovati nella miniera.

la citta' e' deserta e Trautman tenta di far ragionare il suo pupillo attraverso il megafono della stazione di polizia, ovunque il berretto verde passi si scatenano incendi e esplosioni.


Teasle intercetta il fuggitivo e spara alla macchina ferendolo.
Inizia un nuovo duello dove stavolta lo sceriffo si trova nel proprio ambiente, finche' entrambi non si colpiscono a vicenda e contemporaneamente. Il nostro si nasconde in un campo giochi tra i rovi mentre lo sceriffo viene soccorso da Trautman e dalla polizia. Rambo e’ convinto di farla finita e mentre sta’ per accendere l’ultimo candelotto che tiene nel giubbotto decide che il bersaglio deve essere la sua nemesi, si alza per lanciarlo e viene colpito alla testa da una fucilata di Trautman che lo secca sul colpo. Quando la cartuccia vuota tocca terra Teasle esala l’ultimo respiro.

Conclusione se gli sceneggiatori si fossero attenuti al libro avremmo avuto due (tra poco tre) Rambo in meno ma sicuramente un finale piu’ avvincente.

Per approfondire l’argomento RAMBO (first blood) vi rimando a quasto sito: http://sly1982.sl.ohost.de/index.html

E qua dove si scopre che il film ha ricevuto ben due candidature agli oscar. http://www.imdb.com/title/tt0083944/

Un grazie al piu' grande fan di RAMBO (first blood) che conosca che mi ha aiutato a "recuperare la frase iniziale di questo post... mio fratello.

lunedì 23 aprile 2007

Monteriggioni 21/04/2007

Altre foto di veicoli e una ventata di “storia” da respirare.


Approfittando dell evento “La strada del cuore – chianti 1944” assieme ad Antonio ci siamo recati a vedere il raduno di veicoli storici e figuranti che si trovava a passare da Monteriggioni sabato mattina dalle 10 alle 11 (grazie ancora alla mia mogliettina spettacolosa che ha compreso la visita nel regalo di compleanno).

Arrivati nel piazzale del parcheggio siamo rimasti letteralmente (e come al solito) folgorati dalla quantita’ di veicoli conservati in maniera esemplare e dai numerosissimi figuranti in uniformi impeccabili e molto cordiali nel prestarsi a foto ricordo.

Tra i veicoli presenti (e qui mi rivolgo ai miei lettori modellisti e appassionati di mezzi militari d’epoca): Kubelwagen, BMW R75 sidecar, Jeep Willys (in vari soggetti: pompieri, ambulanza, recce, commando, Navy, inglesi, americane, neozelandesi, ecc), Dodge comando, GMC, GPA Jeep, TM40 con obice a traino (Bellissimo), TL37, Fiat 508 coloniale e un TM40 (postbellico) carico di alpini.
Le foto:

BMW R75 sidecar


Kubelwagen


Willys con 12.7

Willys inglese


GPA Jeep




Fiat 508 coloniale





TL 37

TM40 (e TM40 postbellico)

Per farla breve oltre 100 foto scattate e una mattinata bellissima.
Un grazie in particolare a tutti i possessori di veicoli e ai figuranti che mi hanno permesso di fotografare nei dettagli i veicoli partecipanti al raduno.

venerdì 20 aprile 2007

SCRAMBLE!!

Finalmente si parla di simulazione di volo!

Sicuramente pensera’ sicuramente il mio sparuto numero di lettori.

Letteralmente fulminato dall’ eurofighter visto mercoledì (vedi post precedente) ho deciso di installare Wing over Europe sull ‘HD del mio computer.

La simulazione non e’ malaccio anche se piu’ volo sui jet moderni e piu’ apprezzo i simulatori sulla ww2. Il gioco e’ immediato e permette di ingaggiare furiosi “dogfight” anche a un neofita di caccia a reazione come me.

Installati i tre pacchetti sui caccia Nato (sacricabili da http://www.column5.us/campaigns.shtml ) “salgo” su uno spillone e mi dirigo sul bersaglio.

Missione di pattugliamento aereo, nella schermata di scelta armamento e’ possibile selezionare livrea del caccia e nazionalita’, scelgo “Italia” e variante mimetica “Italian Camo”.

Il cruscotto non e’ male e il Trackir fa il suo porco lavoro rendendo il volo veramente avvincente e immersivo. I riflessi sul vetro e la rotazione della testa grazie al gioiellino regalatomi da mia moglie (non finiro’ mai di ringraziarla per questo regalo spettacolare) rendono veramente l’idea di essere seduti nell’abitacolo.


Quando metto le viste esterne per godere della linea dello “spillone” mi accorgo di far parte di una formazione di colleghi tedeschi.


Il controllo a terra ci avverte di tre banditi in arrivo. Do l’ordine di attacco alla squadriglia e coperto dal gregario mi butto all’attacco.

Bersaglio inquadrato e mentre gli altri due crucchi abbattono un caccia il mio sidewinder manda al creatore quello che tenevo nel mirino.
Rientriamo tutti in formazione (il mio gregario e' stato abbattuto) e mi accorgo che tutti abbiamo usato un sidewinder.


Volevo provare l’atterraggio ma l’ora si fa tarda, e appena il controllo a terra mi da “missione compiuta” premo esc visualizzando il risultato finalmente positivo.





mercoledì 18 aprile 2007

Vecchio di 38 primavere… Che giornata!

Accoci arrivati al giorno fatidico in cui le lancette si spostano inesorabilmente dagli “enta” agli “anta”.. Son 38!

La giornata era cominciata, alla mezzanotte di ieri, benissimo, quando la mia stupenda mogliettina mi si e’ parata davanti con ben DUE nuovi kit fiammanti da aggiungere alla mia collezione (non staro’ a elencare tutti quelli che ho da parte ancora da iniziare o parzialmente costruiti). Il Marder III H della Dragon e il PT76 della Eastern Express (quest’ultimo da ambientare a Praga nel 1968). Il Marder, in particolare, e’ un vero capolavoro con dettagli eccezionali, interni dettagliati e camera di combattimento piena di particolari.. insomma un modellino da paura.

La sveglia mi ha fatto sobbalzare dal letto ben prima dell’orario canonico (come forse ho gia’ detto lavoro a Siena e faccio il pendolare con Firenze), alle 6.10 esatte mi trovavo sotto casa del mio amico Antonio.
Partenza alle 6.20 spaccate (manco fossimo stati svizzeri), tentiamo il raggruppamento con Simone all’altezza “dei Bottai” (ultimo parcheggio disponibile prima di imboccare la superstrada) con risultati nulli visto che il nostro era in preponderante ritardo (ci recuperera’ per strada).

Incredibile non mi sono addormentato (di solito sul pullman giornaliero entro in ibernazione subito dopo l’accensione del mezzo) e dopo due ore circa in perfetto orario sull’ora di ritrovo (8.45) eravamo in attesa della persona che ci avrebbe accompagnato nella visita alla base del IV° Stormo Caccia di Grosseto.

L’atmosfera si e’ fatta subito tesa quando un frastuono assordante proveniente da dietro alcuni alberi ha accompagnato una splendida virata di un F2000 appena decollato (ohhhh di stupore di tutti i presenti).

Chiarito su come avremmo dovuto comportarci con le macchine fotografiche (provate a immaginare una decina di allupati modellisti che scalpitano per fotografare ogni particolare dei velivoli o eventuali mezzi terrestri) siamo stati imbarcati su un pulman per iniziare la nostra visita.

Prima tappa IX Gruppo Caccia Intercettori dove c’e’ stato fatto un esauriente briefing con tanto di filmati e schede tecniche. (pare che il cavallino dello stormo sia "maschio") :)

Seconda tappa la linea di volo dove due caccia stavano provando i motori in un rumore assordante (mai suono ci e’ sembrato piu’ celestiale) Presso il Gruppo Efficienza Aeromobili (G.E.A.) tutti i modellisti piu' libidinosi hanno apprezzato l'odore dei gas di scarico dei due motori del velivo (piu' inebriante dello Chanell n°5). Solo un'altra volta mi era capitato di assistere a una scena simile: Aeroporto di Duxfort 2003 (ero in viaggio di nozze). Nell'immensa struttura del museo aeronautico era previsto un raduno di mezzi per ricordare i 60 anni dalla battaglia di Kursk, il piu' grande scontro di blindati della seconda guerra mondiale. Viene acceso il motore di un vecchio JS2 restaurato, il rombo e' impressionante un denso fumo nero si alza dallo scappamento del veicolo in direzione degli spettatori... fuga di donne e bambini e calca di uomini intenti a inalare il meraviglioso puzzo di storia che tornava dopo 60 anni. :)

Dopo le foto di rito (ho scappellato le impostazioni di TUTTI i miei scatti mettendo su "bassa risoluzione" @#§%!!!! ) e i 10-15000 scatti fatti a tutti i particolari che avrebbero potuto migliorare eventuali futuri modelli, siamo stati invitati a visitare un Hangar dove uno stupendo biposto era in manutenzione (foto vietate all’interno delle strutture).
Spiegazioni tecniche del velivolo da parte di uno specialista e di un tecnico civile che ci ha permesso di vedere anche l’abitacolo acceso con HUD funzionante!


Durante questa fase abbiamo avuto il cu.. la fortuna di poter vedere un F2000 biposto in rullaggio e decollo che poi ha effettuato una serie incredibile di “touch and go” (l’aereo tocca la pista e ridecolla subito).




Pausa pranzo con mangiata alla mensa dell’aeroporto (chi mi conosce non ci credera’ non ho sentito la fame tanto ero entusiasta della visita).

Dopo la mensa pausa per un caffe e foto ad alcuni pezzi contraerei: una oerlikon su affusto Breda e una quadrinata sempre oerlikon da 20mm.

Terza tappa visita al XX Gruppo dove ci sono stati illustrati alcuni video del F2000 e il simulatore (dannazione quando hanno chiamato un volontario stavo parlando con Simone e non ho sentito perdendo l'occasione di provare se Flight Simulator e' un valido addestratore oppure no).

In finale visita alla torre di controllo e alla sala Meteo dove ci e' stato spiegata la direzione del traffico, navigazione con le carte e bollettini METAR.

Due orette per il rientro e dopo aver fatto “una testa cosi’” a mia moglie (pazientissima con una resistenza da guinness alla mia logorrea) eccomi qua a scrivere queste righe.

Che giornata ragazzi!


P.S. un grazie particolare a tutto il personale dell’aeroporto che ci ha permesso di visitare le strutture, ci ha sopportati con una pazienza da lama tibetano dimostrando gentilezza e disponibilita’ estreme.

martedì 17 aprile 2007

La vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare ad un uomo. (Leone Tolstoj)

Eccoci!

Ci siamo. Domani sono 38!

Fa uno strano effetto come numero.

E' un numerone, le giornate e soprattutto gli anni, che prima sembravano lunghi, gia’ da qualche anno sembrano accelerare.
Forse e’ l’ora di tirare le somme?

Vediamo:

Lavoro… lasciamo perdere, ancora niente di cui valga la pena parlare. Il contratto sempre rinnovabile sul filo del rasoio, soddisfazioni zero… soprassediamo.

Figli.. a causa soprattutto del lavoro niente.. anche li soprassediamo

Casa: in affitto.. soprassediamo di nuovo

Effettivamente e’ meglio se aspetto un altro paio di anni a fare le somme senno’ mi prende la depressione e a domani non ci arrivo heheheh. .)

Anche oggi la solita routine mi ha dato il buon giorno, sono seduto davanti al PC aspettando che arrivi qualche cosa da elaborare mentre fuori c’e’ una giornata splendida di primavera.
Guardo fuori verso il cielo incredibilmente azzurro e come al solito mi immagino di bucare quelle nuvole color della panna con un biplano giallo scassato ma carico di storia.
Fortuna che il cervello e’ ancora quello di un 16enne capace di sognare a occhi aperti (forse un po’ troppo x un vecchierello come me).

Fuori c’e’ un venticello fresco, il sole comincia a essere piu’ tiepido, gli uccelli cantano inseguendosi in ardite manovre aeree, vociare di bambini…. CHE PALLE stare qui dentro!

Prometto che nei prossimi post parlero’ di modellismo o di simulazione di volo.. per oggi lasciatemi sfogare.

venerdì 13 aprile 2007

Come passa il tempo.



Giusto per inaugurare il mio nuovo Blog e familiarizzare con questo nuovo balocco parto con il mio secondo post della giornata.

Era ormai dal lontano 1981 che in famiglia non si registrava un nuovo nato. A riaprire la serie c’ha pensato mio fratello con una splendida bambina: Benedetta.

Eccola li’ che sgambetta nella sua tutina, nata il 24 marzo mattina dopo aver provocato una levataccia all’alba di tutta la famiglia. Pareva dovesse nascere in giornata e invece…. ZAC!
Come un fulmine a ciel sereno la piccina si e’ presentata al mondo in tutta la sua splendida bellezza di neonata.

Subito, come avevo previsto, mia madre con le zie hanno cominciato a “sezionare” la bambina in una serie infinite di somiglianze, gli occhi di quello, il naso di quell’altro, la bocca di quell’altro ancora.
Io stavo li’ in silenzio, un sorrisetto ebete sulla bocca, il naso schiacciato sul vetro a guardare quell’esserino tranquillo che se la dormiva beata allineata con altri neonati urlanti e piuttosto incazzati.
Li’ per li’ sembravano tutti belli e quasi tutti uguali quei bambolotti rosei e spettinati ma lei pareva speciale, piu’ bella…
…si dice “ogni scarafone e’ bello a zio suo?”


Ripensavo agli anni passati, a mio padre che non potra’ vederla, alla faccia soddisfatta di mio fratello che ora mi sembra piu’ adulto (anche se e’ sempre lo stesso con cui mi scazzottavo da piccino)… alla vita, ma soprattutto al tempo che passa.

Sono passate tre settimane e quasi giornalmente mi manda le foto della nipotina… e che dire, se prima mi sembrava bellissima… ora mi sembra addirittura migliorata! :)


Perche' un Blog?

Era da un po’ che pensavo di aprire un piccolo spazio tutto mio su internet.
Non per gloria (in quanti saranno interessati alle mie elucubrazioni o ai miei hobby?), giusto uno sfogo. Un posto dove mettere pensieri, report di viaggi (reali e virtuali), impressioni e idee o mostrare i risultati della mia passione modellistica.
Soprattutto farmi reperire da tutti quelli con cui, nel corso degli anni, ho perso ogni contatto.
Per la verita’ la molla che ha smosso questo ultimo intento e’ stato il riprendere i contatti con un’amico perso nelle nebbie del tempo.
Era da un po’ di anni che ogni tanto aprivo la pagina di Google e inserivo il suo nome e cognome, ancora convinto che vivesse dove l’ultima volta mi aveva detto che si sarebbe trasferito per lavoro.. in Cina!!

Le poche volte che avevo visto un amico comune avevo avuto notizie frammentarie, l’ultima che si sarebbe sposato con una ragazza cinese poi…. Per una decina d’anni niente, solo le ricerche infruttuose su Google….

Un bel giorno di aprile di quest’anno mi arriva un messaggio privato dal forum di simulazione di volo, a cui sono iscritto, del mio vecchio compagno di banco. E’ in Italia da un bel pezzo e anche lui asserisce di avermi cercato con i motori di ricerca su internet finche’ non e’ incappato nel suddetto forum e ha tentato di contattarmi.

Ben 18 anni dall’ultima volta che ci siamo visti e una 15ina da quando ci siamo sentiti via telefono.. incredibile, mi sento come uno di quei vecchi reduci che ritrovano un commilitone dopo essere scampati alla guerra e aver ripreso una vita normale intrisa di ricordi nostalgici.

Come due vecchi reduci ognuno di noi e’ invecchiato, ha perso capelli e acquistato peso, si e’ fatto una famiglia, ha avuto delle perdite la felicita’ di risentirsi rivivendo i momenti passati, rievocando gli episodi di scuola, le giornate al mare, la bevuta di un 15 agosto memorabile e’ incredibile, quasi da pianto agli occhi.

Ci siamo ripromessi di ritrovarsi assieme ad altri amici..