giovedì 26 aprile 2007

FIRST BLOOD.. tutta un’altra storia.

“..Potevo ucciderli tutti, potevo uccidere anche te, in citta’ sei tu la legge.. qui sono io lasciami stare o ti scateno una guerra che non te la sogni neppure, lasciami stare..”

Finalmente!

Dopo ben due mesi sono riuscito a finire il libro.

Se dovessi fare una classifica tra i film che mi sono rimasti piu’ impressi nella vita tra i primi posti non potrei che inserire “RAMBO” con Silvestre Stallone. Erano gli anni ottanta, io ero un ragazzino e ricordo che uscii dal cinema convinto di aver visto il piu’ bel film della mia vita.

Bisogna tenere conto l’eta’ che avevo all’epoca (1982 = 13 anni) i film che fino ad allora avevo visto al cinema ( Bud e Terence erano in prima visione) e la passione per le pellicole a sfondo bellico che mi hanno affascinato fin dal primo momento in cui ricordo di aver visto un film (John Waine con l’elmetto storto e il Thompson con caricatore infinito come si puo’ dimenticare).

Ultimamente mi era capitato di rivedere il film e di rendermi conto che, nonostante la recitazione di Sly ( forse la migliore della sua cinematografia.. figuriamoci negli altri film) e le numerose scene di riempimento (per 20 minuti si vede la ruota anteriore della moto con cui scappa), il film avesse bene o male un bel messaggio.

Nella scena finale, infatti, un’accerchiato RAMBO si sfoga col maggiore Trautman sullo stato dei reduci del Vietnam tornati da una guerra terribile e con poche e nulle speranze di rinserimento nella vita civile.

Nei titoli di testa si legge “tratto dal racconto FIRST BLOOD di David Morrell”. Dato che non riuscivo a trovare il libro in italiano ecco l’idea, e-bay e volume in lingua originale.. una sfida.

Avevo appena riposto “Rashomon e altri racconti” quando armato di vocabolario (all’inizio una parola per volta e poi sempre meno) ho iniziato la titanica lettura. Ecco come e’ andata veramente.

Rambo, un ex berretto verde specializzato in missioni dietro le linee, reduce del Vietman e decorato con la medaglia del congresso, sta chiedendo un passaggio in una stazione di benzina quando lo sceriffo del paese decide di che il capellone con la barba foltissima e piuttosto puzzolente potrebbe dare fastidio all’ordinaria monotonia del paese che gestisce.
Teasle e’ anche lui un reduce, ha combattuto in Corea e anche lui e’ stato decorato, e’ leggermente nervoso perche’ la moglie l’ha lasciato per andare a vivere dalla sorella in California..

Lo sceriffo si offre di accompagnare il ragazzo e lo porta fuori del paese spiegandogli che non vuole avere noie. Rambo una volta sceso di macchina aspetta che lo sceriffo si sia allontanato e ritorna in paese dove si ferma a una tavola calda per comprare due hamburger. Teasle nell’andare a prendersi il caffe’ trova il barbone al banco e dopo aver parlato pacatamente con lui si offre di riaccompagnarlo fuori del paese.

Rambo rientra in paese per la terza volta e Teasle fa un incidente quando inchioda per la sorpresa di ritrovarselo in citta’. Lo trova su un ponte mentre guarda le trote che nuotano nel torrente sottostante, gli ordina di salire e quando questi si rifiuta lo arresta.

La scena si sposta alla stazione di polizia dove il copione e’ simile al film, non ci sono pero’ maltrattamenti da parte dei poliziotti e Galt e’ molto meno rognoso dell’omonimo del film.
La cella, molto stretta e piuttosto poco illuminata ricorda a Rambo la prigionia in Vietnam a seguito di un lancio dietro le linee (prima missione), torture, malnutrizione e lavori forzati pesantissimi, riesce a fuggire e attraversa quasi 900 km a piedi nella jungla evitando paesi e guerriglieri fino a rientrare nelle proprie linee…
Insomma, Rambo e’ nudo e Teasle prova a tagliarli i capelli per poter fare le foto segnaletiche, il ragazzo e’ riluttante e gli rende il lavoro difficile, arriva Galt con il rasoio e appena e porta via la prima porzione di barba succede il finimondo.
Rambo si impossessa del rasoio e con un colpo secco sbudella Galt che muore seduto sulla sedia, prende la pistola dello sbudellato e ingaggia un conflitto a fuoco con Teasle e un altro aiutante. Guadagna la strada (nudo come un baco) e ruba una moto.

Piu’ o meno come il film, inseguimento finche’ l’evaso non si dilegua a piedi nel bosco.

Nella nottata il nostro (sempre nudo, coperto di lacerazioni sulla pelle causa rovi e arbusti vari) si imbatte in due bracconieri che lo rifocillano e gli danno un fucile e vestiti da caccia.

All’indomani un incazzatissimo Teasle assieme a Orvall (che gli ha fatto da padre quando il suo era morto) un esperto cacciatore e conduttore di cani da ricerca, assieme ai propri aiutanti si mette sulle tracce del fuggitivo. Alla caccia partecipa anche un elicottero con un uomo armato a bordo.

Rambo riesce ad arrivare al famoso dirupo del film e a fare il famoso salto nel vuoto sulle fronde degli alberi dove si frattura alcune costole (niente braccio da ricucire) e rimane nascosto fino a che non secca con un ben assestato colpo di fucile alla testa l’uomo armato dell’elicottero, prima, e poi mira bene al pilota che tentava di nascondersi all’interno del velivolo (col cavolo che sto' ragazzo colpisce per ferire, e’ addestrato a uccidere e il suo lavoro lo fa dannatamente bene e in modalita’ automatica) mandando l'elicottero a fracassarsi nel torrente sottostante.
Poi discende dagli alberi e riguadagna la cima del burrone per fare un’imboscata alla squadra di ricerca.

Primi bersagli i cani, ne colpisce un paio, uno dei quali trascina di sotto uno degli aiutanti e infine becca Orvall nel torace. Come se non bastasse sulla zona si scatena un violento temporale dove la squadra di ricerca si trova proprio sul letto di un torrente che sfocia in una cascata. Orvall finisce di sotto portato via dall’acqua, Teasle e’ sempre piu’ incazzato.

Rimangono lo sceriffo e due aiutanti, Mitch e Shingleton,, di notte in balia del berretto verde (le ultime disturbate trasmissioni ricevute alla radio hanno rilevato chi fosse l’evaso) che da preda e’ diventato cacciatore.

Mitch viene fatto fuori sgozzato e Shigleton colpito da una fucilata, Rambo sta’ per tirare anche allo sceriffo quando Shingleton con un’ultimo guizzo gli fa sbagliare il colpo.. il berretto verde gli spara a bruciapelo nell’occhio per essere sicuro di averlo seccato (alla faccia del colpire per ferire come si vede nel film) apprezzando da guerriero l'eroico gesto del poliziotto.

Inizia una caccia all’uomo, ora e’ poliziotto cinquantenne a scappare nel buio, sfruttando la sua vecchia esperienza di guerra mentre l’esperto in guerriglia lo segue per farlo fuori.

Grazie al buoi lo sceriffo se la cava e viene recuperato da una pattuglia della polizia di stato.

Posti di blocco, guardia nazionale, volontari civili, tutto il possibile viene messo in atto per evitare all’evaso di raggiungere il Messico.

Arriva Trautman, l’uomo che ha addestrato il ragazzo facendolo diventare una macchina da guerra.

Rambo si rifugia in una vecchia miniera dove si riposa (le costole rotte lo torturano) e mangia un vecchio gufo arrostendolo sul fuoco. Passa un’altra nottata.
Il giorno dopo il nostro “eroe” per sfuggire alle pattuglie di ricerca si nasconde in una pozza di fango dove rischia di rimanere intrappolato e morire soffocato e una volta uscitone secca un altro paio di persone col coltello, al secondo pero’ parte una fucilata che allerta tutte le squadre di ricerca.

Il ragazzo si rifugia nella miniera, la miniera crolla e lui inizia la discesa all’interno per cercare una via d’uscita.

Teasle nel frattempo imbottito di medicinali per non cedere alla fatica riesce a parlare con la moglie che gli conferma di non voler tornare a casa e a razziare Trautman per aver creato una macchina da guerra che una volta messa a riposo e’ impazzita..

Rambo vagando nel buoi umido delle viscere della terra si imbatte prima in uno scheletro umano piuttosto vecchio e in una immensa colonia di pipistrellie e scarafaggi (una scena raccapricciante ma niente topi) finche’ non raggiunge una seconda uscita dopo aver brancolato nel buoi a quattro zampe nel guano dei topacci volanti.
Uscito all’aperto dopo un breve riposino si impadronisce di una macchina della polizia e incazzato come una vipera si precipita in citta’ in compagnia di alcuni candelotti trovati nella miniera.

la citta' e' deserta e Trautman tenta di far ragionare il suo pupillo attraverso il megafono della stazione di polizia, ovunque il berretto verde passi si scatenano incendi e esplosioni.


Teasle intercetta il fuggitivo e spara alla macchina ferendolo.
Inizia un nuovo duello dove stavolta lo sceriffo si trova nel proprio ambiente, finche' entrambi non si colpiscono a vicenda e contemporaneamente. Il nostro si nasconde in un campo giochi tra i rovi mentre lo sceriffo viene soccorso da Trautman e dalla polizia. Rambo e’ convinto di farla finita e mentre sta’ per accendere l’ultimo candelotto che tiene nel giubbotto decide che il bersaglio deve essere la sua nemesi, si alza per lanciarlo e viene colpito alla testa da una fucilata di Trautman che lo secca sul colpo. Quando la cartuccia vuota tocca terra Teasle esala l’ultimo respiro.

Conclusione se gli sceneggiatori si fossero attenuti al libro avremmo avuto due (tra poco tre) Rambo in meno ma sicuramente un finale piu’ avvincente.

Per approfondire l’argomento RAMBO (first blood) vi rimando a quasto sito: http://sly1982.sl.ohost.de/index.html

E qua dove si scopre che il film ha ricevuto ben due candidature agli oscar. http://www.imdb.com/title/tt0083944/

Un grazie al piu' grande fan di RAMBO (first blood) che conosca che mi ha aiutato a "recuperare la frase iniziale di questo post... mio fratello.

Nessun commento: