mercoledì 26 novembre 2008

La neo-paternita'... diario di guerra.

1° giorno a casa.


Ore 18.30
Finalmente mia moglie e soprattutto il bambino sono a casa, devo ammettere che vedere mia moglie dolorante varcare la soglia e' una bella emozione.
Da oggi inizia la nostra nuova vita da genitori.

Faccio vedere a una commossa neo-mamma i preparativi fatti in sua assenza per questo momento e noto anche in lei una bella emozione.

Ore 19.30
I parenti accorsi per vedere il bambino a casa se ne vanno.

Ore 20.30
Il bambino deve mangaiare, sono alle prese con uno sterilizzatore dal funzionamento faciissimo ma che mi fa dannare come se dovessi calcolare l'orbita di rientro di uno shuttle.
I 30ml prescritti dal dottore mi sembrano un po' pochi, il bambino continua a dare segni di appetito nonostante abbia bevuto tutto il latte con una certa voracita'.

Ore 23.00
Mia suocera torna a casa.
Siamo rimasti soli.. mia moglie ed io ci guardiamo negli occhi trasmettendoci una frase "e ora?"..
Diamo da mangiare al bambino che divora la sua dose da 30ml in un baleno dimostrando di avere ancora appetito.

Ore 24.00
Andiamo a letto, spengiamo la luce, do' la buonanotte a mia moglie, mi distendo bene nel letto assaporando il tepore delle coperte, un velo di stanchezza mi raggiunge rendendo le palpebre di piombo. Dormo.. che pace.

Ore 24.02
Comincia come un singhiozzo leggero, un fruscio di coperte, socchiudo un occchio pesante come una saracinesca di ghisa e intravedo nel buio le manine del bambino che annaspano in aria.
E poi arriva.. come un uragano, inarrestabile. Un pianto rabbioso, prolungato, straziante. Sembra quasi una sirena d'antifurto. Mi alzo e cerco di dondolare la carrozzina, lo porto un po' a spasso per la casa, fischietto una o due ninnanenne.. niente.

Ore 24.30
Alla fine cedo alle richieste di mia moglie di passargli il bambino e provare a tenerselo accanto.
Lo adagio sul suo braccio e improvvisamente il pianto cessa.. comincio a intuire che sara' parecchio dura.
Rientro a letto e mentre le due saracinesche di ghisa calano sugli occhi intravedo una testolina spelacchiata con due occhietti penetranti e un ghigno soddisfatto che mi guardano nel buio.. strano mi e' addirittura parso che il bambino mi facesse "il gesto dell'ombrello".

Ore 1.00
Mia moglie mi chiama, scatto seduto sul letto come se avessi una molla dietro la schiena, mi dice che si e' addormentato e che possiamo provare a metterlo nella carrozzina.


Ore 1.30
Ricomincia l'attacco. Piu' violento del precedente.
Riprovo tutti i metodi di prima, controllo il pannolino, niente da fare, decido di cominciare a preparere la poppata sperando che dopo mangiato il pargolo si abbiocchi.

Ore 2.00
Il piccino trangugia talmente velocemente il latte che rischia di inghiottire anche l'aria, glielo stacco con uno schiocco sonoro e lui continua a mandare segnali di fame.
Ruttino, cambio del pannolino.. come cacchio fa un esserino cosi' piccolo a fare cosi' tanta cacca... fortuna che sembra quasi inodore.

Ore 2.30
Si ripete la trafila di prima il bambino dorme solo se in braccio alla mamma.. stavolta nel buio mi pare di sentire una pernacchia di scherno.

Ore 3.30
Mi pare di aver chiuso occhio per un attimo quando mi sento chiamare da mia moglie, scatto in piedi con gli occhi abbottonati e piazzo il piccino in culla.

Ore 4.40
Rieccolo, riparte piano, per arrivare al solio crescendo rabbioso.
Mia mogli mi dice di ripassarglielo.

Ore 5.30
Ora della poppata, la sveglia mi coglie impreparato, maledico mentalmente il compositore che ha inventato il suo suono e scendo dal letto.
Il piccino rimangia con la solita ingordigia e anche stavolta pare rimanere con la fame.
Ruttino, cambio del pannolino, mia moglie mi scatta una foto sorridendo. Gli occhi sono rossi e il pigiama ridicolo, ho una faccia che sembro uscito da un frullatore.


Ore 6.00
Il bambino dorme,sempre e solamente in braccio alla mamma... Ha vinto lui.

Ore 6.30
Mia moglie mi chiede di spostare il bambino nella carrozzina, lei non ha chiuso occhio, io per qualche attimo ho riposato.

Ore 8.00
Mi devo alzare, troppe commissioni da fare.
Speriamo stanotte vada meglio.


Mentre mi alzo intontito butto un'occhio alla carrozzina, se la dorme beata con un ghignetto soddisfatto nel calore delle sue copertine abbellite da orsetti e coniglietti teneri teneri.. non posso che invidiarlo.



2 commenti:

tom ha detto...

Mitico anche il diario di "guerra.." l'ha letto anche Alessandro. A parer mio hai la stoffa di uno scrittore in erba...
La foto del "frullatore..." è esplicativa al massimo ;) ciao e un salutone anche alla tua personale fotografa! :)

Aleandro Bartolini ha detto...

E pensa che è solo l'inizio......La mia frugoletta era assetata come un muratore a i'sole, e stava attaccata alla poppa per tempi biblici.La moglie diventava un nervo sotto sale e io somatizzavo il tutto.....Ma ripensandoci ora (ora, eh....) devo dire che è stato un periodo magico, quindi IRRIPETIBILE!!!Ovvia.....
Saluti e comincia a inventarti le ninne nanne anche in bulgaro.